Laura e Alberto Genovese
Riabilitazione Tossicodipendenti

Riabilitazione Tossicodipendenti: i quattro passi

Dipendenza in famiglia, cosa fare?

Affrontare la tossicodipendenza di una persona cara è un’esperienza estremamente difficile, lunga e faticosa, un vero e proprio labirinto emotivo e pratico che può lasciare le famiglie disorientate e sole. Per questo motivo, i nostri esperti hanno delineato un percorso in quattro passi: una guida strutturata per offrire supporto concreto alle famiglie che si trovano ad affrontare questa realtà.

 

Questo percorso non è una soluzione rapida, ma una road map dettagliata progettata per fornire gli strumenti, le conoscenze e il sostegno emotivo necessari per affrontare ogni fase della tossicodipendenza. È un cammino che richiede impegno e fiducia e, soprattutto, la consapevolezza che avere al proprio fianco un esperto qualificato è la chiave fondamentale per la riuscita. Un professionista può fare la differenza, offrendo una guida personalizzata, strategie efficaci e un punto di riferimento solido in un momento di grande vulnerabilità.

I quattro passi per ricominciare a sperare

Riabilitazione Tossicodipendenti

1. Capire cosa sta succedendo

Spesso è il punto più difficile. Perché è pieno di dubbi, di sensi di colpa, di domande cui nessuno risponde.

“Sta solo attraversando un brutto momento?”
“Mi sto facendo un film?”
“O è davvero qualcosa di serio?”

Non sei paranoico

In questi momenti, molte famiglie iniziano a:

  • ispezionare il cellulare
  • cercare prove in casa
  • leggere tutto quello che trovano online
  • fare promesse o minacce

È un modo per cercare di riprendere il controllo. Ma spesso il risultato è l’opposto: ti logori e il familiare tossicodipendente si chiude ancora di più.
 

I segnali che spesso precedono tutto:

  • cambio improvviso di umore, apatia o aggressività
  • chiusura in sé, isolamento da amici o famiglia
  • richieste strane o continue di soldi
  • oggetti che non riconosci, odori insoliti
  • bugie piccole, ma continue
  • cose che spariscono in casa

Non serve sapere esattamente cosa sta usando, o se lo sta facendo davvero.
Quello che conta è non ignorare il dubbio.
 

  • Cosa non è la dipendenza
  • Non è una debolezza.
  • Non è una questione di volontà.
  • Non è colpa dei genitori.

Cos’è davvero

È una forma di sofferenza che prende la strada sbagliata per cercare un sollievo.
Una specie di anestesia emotiva. Chi fa uso di sostanze spesso non vuole sentirsi com’è. E allora spegne tutto, anche a costo di distruggersi. Non lo fa per farti del male. Ma può farlo lo stesso. Tu puoi iniziare a capire prima di intervenire.

 

Perché questo passo è così importante

Perché se non capisci cosa stai affrontando, rischi di rispondere nel modo sbagliato. Con rabbia, con panico, con il bisogno di controllare tutto. È normale. Ma non funziona. Il primo vero aiuto che puoi dare è guardare la situazione in faccia, senza filtri e senza vergogna. Solo così potrai iniziare a fare scelte che aiutano davvero.

Un centro di riabilitazione è un luogo specializzato in cui una persona con dipendenza da sostanze viene accolta per avviare un percorso strutturato verso la disintossicazione, la riabilitazione e il reinserimento sociale. All’ingresso viene effettuata una valutazione multidisciplinare: medica, psicologica ed educativa, per definire un progetto di recupero. Il percorso prevede momenti di terapia individuale e di gruppo, attività psicoeducazionali che spiegano gli effetti della dipendenza, e un programma riabilitativo che favorisce nuove competenze e stili di vita. Parallelamente si lavora sul reinserimento sociale: partecipazione a laboratori, attività di comunità, sostegno al lavoro o allo studio, e coinvolgimento della famiglia. Le regole di convivenza, la struttura del tempo giornaliero ed il sostegno costante dell’équipe professionale, cercano di far uscire il paziente dal circuito patologico dell’uso di sostanze, aiutando a ricostruire una vita con significato.

La disintossicazione è il primo passo concreto nel percorso di uscita dalla dipendenza. Questa fase, spesso definita “fase acuta”, ha l’obiettivo di aiutare la persona a interrompere l’uso della sostanza in modo sicuro, sotto stretto controllo medico e psicologico. A seconda del tipo di sostanza, del livello di dipendenza e delle condizioni fisiche, possono essere necessari interventi farmacologici per gestire i sintomi di astinenza, che possono essere fisici, emotivi o comportamentali. È un momento delicato, in cui emergono ansia, insonnia, irritabilità o crisi di astinenza, ma è anche il passaggio necessario per poter iniziare un vero percorso di riabilitazione. Durante la disintossicazione, il supporto dell’équipe – composta da medici, psicologi, infermieri e operatori – è costante. Si lavora per stabilizzare la persona e prepararla alle fasi successive del trattamento, dove si affronteranno le cause profonde della dipendenza e si costruiranno nuove modalità di vita.

Non esiste un tempo standard valido per tutti: il percorso di recupero da una dipendenza è profondamente personale e dipende da diversi fattori, tra cui la durata e l’intensità dell’uso, la motivazione al cambiamento, il contesto familiare e la presenza di disturbi associati. In media, un programma residenziale strutturato richiede dai 12 ai 24 mesi, suddivisi in più fasi: accoglienza, disintossicazione, riabilitazione e reinserimento sociale. Alcuni percorsi possono essere più brevi, altri richiedere tempi più lunghi, soprattutto nei casi in cui la persona fatichi ad acquisire consapevolezza o incontrare una stabilità emotiva e comportamentale. Ciò che conta davvero non è la durata in sé, ma la qualità del lavoro svolto e il supporto che la persona riceve nel tempo. La Fondazione offre accompagnamento e orientamento in tutte le fasi, aiutando le famiglie a capire quali tempi siano realistici per il proprio caso specifico.