Laura e Alberto Genovese
Chemsex e MDPV

Chemsex e MDPV: cosa sono, effetti e dipendenza

Il fenomeno del Chemsex — l'uso intenzionale di sostanze psicoattive per potenziare, prolungare o facilitare l'attività sessuale — non è solo una nuova pratica, ma una vera e propria emergenza socio-sanitaria in rapida diffusione. Al centro di questa pratica, in particolare all'interno delle comunità MSM (uomini che fanno sesso con uomini), si registra l'uso crescente di stimolanti estremamente potenti, tra cui l'MDPV (metilendiossipirovalerone).

Se sei un familiare, capire la potenza chimica e l'impatto sociale di questa "nuova dipendenza" è il primo, fondamentale passo per cercare un aiuto efficace.

 

Cos'è l'MDPV?

 

L'MDPV è un catinone sintetico con un profilo d'azione eccezionalmente aggressivo sul sistema nervoso. Non è una droga comune, è un potente distruttore del sistema di ricompensa.

Perché l'MDPV Crea Dipendenza Così Rapidamente?

L'MDPV agisce bloccando intensamente la ricaptazione di neurotrasmettitori cruciali come dopamina e noradrenalina. Questo meccanismo provoca una stimolazione massiccia e immediata, con effetti di:

  • Potenziamento estremo: Forte euforia, iperattività, lucidità apparente, aumento della libido e resistenza fisica.
  • Craving Insostenibile: L'effetto svanisce rapidamente (in 3-4 ore), innescando un craving (desiderio compulsivo) intensissimo che spinge all'uso ripetuto. Questo ciclo di assunzione prolungata può durare giorni, alimentando la dipendenza in modo fulmineo.

Quali sono i rischi e gli effetti della droga MDPV

 

Ciò che rende l'MDPV droga particolarmente insidioso è la sua capacità di indurre rapidamente disturbi psichici gravi. L'uso può scatenare:

  • Psicosi Paranoidee: Deliri di persecuzione, sfiducia estrema e allucinazioni, anche dopo un uso occasionale.
  • Panico e Ansia Acuta: Stati di ansia e attacchi di panico acuti.
  • Deterioramento Cognitivo: Perdita del senso del tempo e della realtà, spesso associata a insonnia prolungata.

Cos'è il Chemsex e il suo significato

 

Il fenomeno del Chemsex trascina la persona in sessioni sessuali prolungate (spesso 24-96 ore) in cui l'MDPV è solo una delle sostanze consumate (insieme a metamfetamina, cocaina, mefedrone e GHB).

Questa pratica comporta conseguenze devastanti che vanno oltre i danni chimici:

  • Malattie e Disinibizione: L'alterazione della percezione e l'elevata disinibizione aumentano drasticamente la possibilità di praticare sesso non protetto, innalzando l'incidenza di Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST).
  • Deterioramento Fisico e Isolamento: Le sessioni prolungate portano a un ritiro sociale estremo. I pazienti sperimentano un grave deterioramento fisico, con una perdita di peso significativa (anche 20-25 kg in poche settimane), e un crollo della vita sociale.

La fragilità psicologica come scatola di risonanza

 

L'uso di sostanze in questo contesto è spesso un tentativo disfunzionale di affrontare profonde fragilità psicologiche preesistenti:

  • Stigma Interno: Nella popolazione MSM, il Chemsex è usato per superare l'omobiternofobia interiorizzata, i sensi di colpa o il peso dello stigma sociale.
  • Coping Estremo: In alcuni casi, la pratica segue una diagnosi di HIV, fungendo da meccanismo di difesa estremo per affrontare un profondo disagio.

La Fondazione Laura e Alberto Genovese è qui per te

 

Attraverso il nostro metodo di lavoro, affrontiamo queste specifiche dipendenze intervenendo su più livelli. Siamo al tuo fianco per accompagnare familiari e pazienti nella ricostruzione di una vita relazionale soddisfacente e libera dalla sostanza.

Se sei un familiare e hai bisogno di supporto per affrontare questa dipendenza complessa, non sei solo. Contattaci per un aiuto professionale e non giudicante.

Per i Familiari: è necessario un approccio integrato

 

Di fronte a un fenomeno che intreccia dipendenza chimica, sessualità, salute mentale e stigma sociale, un intervento terapeutico non può essere parziale.

  • La Terapia Bio-Psico-Sociale: È indispensabile un intervento multidisciplinare che consideri tutti gli aspetti: chimico (il corpo), psicologico (la mente) e sociale (il contesto).
  • Il Primo Passo per l'Aiuto: Per il familiare, riconoscere la gravità del fenomeno e la sua origine multifattoriale (chimica, psicologica e sociale) è il primo passo per cercare un supporto adeguato per sé e per la persona amata.
     

Per chi è in difficoltà: un messaggio di speranza

Se stai attraversando una situazione simile, o se una persona a te vicina sta affondando nel silenzio, sappi che non sei solo. Le dipendenze possono avere mille volti, anche quelli più insospettabili. Ma c’è sempre un momento in cui si può fermare la discesa. Un momento per chiedere aiuto. O per offrirlo.

 

Alla Fondazione Laura e Alberto Genovese ci impegniamo ogni giorno per accompagnare le famiglie in questi percorsi complessi. Perché non basta smettere. Bisogna anche ricominciare a vivere.

 

Contattaci. Siamo qui per ascoltarti.